Candelora o IMBOLC 1-2 FEBBRAIO – Conosci le vere origini delle nostre festività religiose?
La Candelora è una delle tante festività cristiane che hanno sostituito quelle pagane di origine celtica…
Imbolc è la celebrazione di metà inverno quando le giornate si allungano e l’inverno si avvicina alla fine…
Maria Maffucci, studiosa e appassionata di storia celtica, ci racconta di questa affascinante tradizione da cui spesso siamo attratti e magicamente richiamati.
Per parlare di festività Celtiche dobbiamo innanzitutto comprendere La Ruota dell‘Anno
Per i celti rappresentava il ciclo naturale delle stagioni.
Il calendario era diviso in due grandi periodi: la parte scura, quella invernale, che cominciava con la Festa di Samhain, il capodanno celtico, e la parte luminosa che cominciava con la festa di Beltane, la vittoria della luce sul buio, cioè il passaggio dalla stagione fredda al clima mite della primavera.
I Celti seguivano un calendario lunisolare scandito da 8 momenti cosmici importanti.
Si tratta delle 4 Feste del Fuoco legate a eventi pastorali e agricoli che riguardavano il momento della semina, fioritura, maturazione e raccolto mentre i solstizi e gli equinozi erano i punti che segnano il percorso dell’astro solare sulla Terra.
Le otto celebrazioni celtiche erano considerate “otto porte cosmiche” durante le quali la terra si univa al cielo ed era più facile comunicare con le altre dimensioni. Per i celti il giorno iniziava al calar del sole.
Samhain
31 ottobre – 1 novembre
Capodanno celtico. In età moderna è noto come Halloween e corrisponde all’arrivo dell’inverno.
Yule
20 o 21 dicembre
Solstizio d’inverno, la notte più lunga che prelude al ritorno della luce
Imbolc
1-2 febbraio
Festa della luce crescente legata alla Dea Brigid, guardiana del fuoco sacro.
Nota come Candelora o Candlemas
Ostara
tra il 20 e il 23 marzo
Equinozio di primavera, quando luce e buio sono in equilibrio
Beltane
30 aprile – 1 maggio
Festa della fertilità e della rinascita della natura. Nota come Calendimaggio che celebra il ritorno della Primavera
Litha
21 o 22 giugno
Solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno e festa di Mezza Estate.
Lughnasadh o Lammas
31 luglio – 1 agosto
Festa del raccolto e culmine dell’estate. Si celebra l’abbondanza e la prosperità mentre il sole comincia a declinare
Mabon
20 o 21 settembre
Equinozio d’autunno che rappresenta il completamento del raccolto e un momento di ringraziamento mentre ci si avvicina al periodo buio dell’anno
Imbolc
Chiamato anche Oimelc o Imbolic, è l’antica festa irlandese del culmine dell’inverno, che cadeva tradizionalmente il 1º febbraio, nel punto mediano tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera. Il termine Imbolc in irlandese significa “in grembo”, in riferimento alla gravidanza delle pecore, così come Oimelc sta per “latte ovino”, a indicare che in origine si trattava di una festa legata alle pecore da latte.
La fine dell’inverno era un periodo critico per le popolazioni perché le scorte alimentari conservate per l’inverno, si stavano esaurendo e Imbolc veniva associata all’allattamento degli agnelli che garantiva un rifornimento di proteine. Il nuovo latte, il burro, il formaggio, davano maggiore sostentamento per la tribù nei freddi giorni di febbraio.
La festività celebrava la luce, che si rifletteva nell’allungamento della durata del giorno, e nella speranza per l’arrivo della primavera. Sebbene febbraio sia ancora in inverno si possono notare piccoli cambiamenti che annunciano il ritorno della primavera. In pratica Imbolc annunciava l’approssimarsi della bella stagione, il rinnovamento della natura.
Era tradizione celebrare la festa accendendo lumini e candele.
Il fuoco di Imbolc è considerato sotto il suo aspetto di luce, di ritorno della luce poiché è il periodo della luce crescente.
Imbolc era legato alla dea Birgit che era una dea triplice.
La triplice dea rappresentava le tre fasi dell’esistenza: nascita, maturità e morte che si ripetono in un’eterna ciclicità.
Brigit era la guardiana del fuoco sacro e la trinità si esprimeva nelle sue 3 qualità:
1) il fuoco dell’ispirazione come patrona della poesia
2) il fuoco del focolare, come patrona della guarigione e della fertilità
3) il fuoco della fucina, come patrona dei fabbri che trasformavano con il fuoco
Il Fuoco Perpetuo legato a Brigit e Vesta
Il fuoco della fucina si univa a quello dell’ispirazione artistica e dell’energia guaritrice.
Quando la dea celtica è stata cristianizzata è diventata santa Brigida di Kildare in Irlanda.
Tutti gli attributi della dea celtica sono stati trasferiti a santa Brigida che era la badessa del monastero di Kildare.
Nel monastero c’era un braciere con un fuoco perpetuo che le monache alimentavano ogni giorno per non farlo mai spegnere.
Questo fuoco è rimasto acceso ininterrottamente per mille anni dal VI secolo fino al XVI secolo quando Enrico VIII con la riforma anglicana espropriò tutti i monasteri.
Purificazione della Beata Vergine / presentazione di Gesù al Tempio = Candelora
Un’altra caratteristica di Imbolc è la purificazione intesa come eliminazione delle impurità del passato per prepararci ad un nuovo inizio. Bisogna sbarazzarci di quello che non ci serve più per aprirci al cambiamento e alle cose nuove che ci porta la primavera, la vita che rinasce.
Quindi la purificazione è presupposto di una nuova vita.
Februm, come indica il suo nome, é “la febbre”, la crisi che purifica e redime: febbraio era l’ultimo mese dell’anno e preparava e purificava per l’anno nuovo. Nella Roma arcaica, il mese di febbraio era considerato un periodo caotico in cui tutto si mescolava per permettere la nascita del nuovo anno (che allora iniziava con l’Equinozio di Primavera).
Il Sacro Fuoco era la fiamma perpetua che ardeva nel tempio di Vesta e che le Vestali, vergini consacrate alla dea, mantenevano sempre accesa. lo spegnimento del fuoco, così come la perdita della verginità, veniva punito con la condanna a morte. Poiché le vestali erano inviolabili: la morte non era data da mano umana, ma mediante segregazione in un luogo sotterraneo. Il rito di Iniziazione avveniva all’interno di un lago scelto dalla maestra, in cui si doveva superare una non specificata prova.
Consigli per fare un Rituale durante la notte di IMBOLC tra il primo e il 2 febbraio
Questa è una celebrazione tutta al femminile e si può fare in un cerchio di donne come anticamente le donne dei villaggi si radunavano per celebrare insieme la Dea della Luce.
Per l’altare:
- candele bianche
- fiori bianchi
- la coppa e lo specchio, sacri alla dea
- incenso
- chi vuole può mettere delle piccole candele a galleggiare in una bacinella d’acqua
Il significato è quello della luce della nuova vita che emerge dalle acque del grembo materno, le acque lustrali di Imbolc che lavano via le scorie invernali.
Visto che il tema è la purificazione, nei giorni precedenti sarebbe utile fare una bella pulizia della casa.
Col fumo dell’incenso purifichiamo gli ambienti, i nostri corpi sottili e cerchiamo di ripulire i cattivi pensieri.
Brigit era la Grande Madre dei Celti e durante Imbolc veneriamo le nostre madri e le nostre antenate con offerte di ringraziamento a coloro che ci hanno dato la vita.
Un rituale molto semplice può essere quello di accendere una candela bianca dicendo: “Accendo la fiamma di Brigit per illuminare il cammino della mia vita”.
Medita per un po’ di tempo sui significati della festa: sul nostro bisogno di purificazione, sulla necessità di abbandonare cose e aspetti della nostra vita che non ci piacciono più, sulle nuove cose che vogliamo portare nelle nostre esistenze.
Se abbiamo degli atteggiamenti o pesantezze da abbandonare, possiamo scriverlo su un biglietto e bruciarlo alla fine del rito.
Se vuoi puoi anche prenderti del tempo per scrivere nuovi intenti da mettere nel cerchio e lasciare che la luce portata dall’energia di Brigit li benedica.
Poi si porta la candela accesa nelle varie stanze della nostra abitazione, facendo il giro degli ambienti in senso orario per infondere l’energia di Brigit che rinnova il principio di rinascita.
Alla fine si spegne la candela dicendo: “Spengo la fiamma di Brigit per farla vivere in me” e si visualizza la luce della candela che entra in noi.
Buon Imbolc!
Maria Maffucci