Processo di consapevolezza 1… Diventa genitore di te stesso/a
Come ogni anno mi faccio fare i transiti dalla carissima amica astrologa evolutiva karmica Samapatt e mi aveva avvisato che all’inizio del 2024 avrei attraversato un momento molto forte, una conformazione astrologica che si configura ogni 30 anni circa… Saturno congiunto a Kirone e Kirone congiunto al mio Sole di nascita… ed eccoci qui… dentro in pieno… quando mi ha attraversato non ricordavo di essere stata avvertita, ma appena mi sono resa conto della portata della ferita che si stava aprendo, allora ho accolto il processo con amorevolezza, e con tutti gli strumenti che ora posseggo rispetto al primo passaggio 30 anni fa circa, posso sostenermi ed essere sostenuta in questa nuova trasmutazione..
Allora ho compreso l’insegnamento che il risveglio di questa ferita ancestrale stava portando nella mia vita, Samapatt dice che dalla ferita di Kirone emergono nuovi talenti, quindi è bene assumere un atteggiamento di gratitudine malgrado il dolore che emerge…
Ti condivido il mio viaggio attraverso alcune aperture di consapevolezza che ho ricevuto… magari possono sembrare banali, oppure esserti utili.
“Mentre osservo il profondo dolore interiore che sto vivendo, arrivano comprensioni dall’unica coscienza di cui sono parte ma che ancora non posso farne totalmente esperienza.
Osservo quanto il mio dolore sia parte di un disagio collettivo, un disagio che nasce proprio dal sentirsi separati da quella coscienza unica.
L’essenza di cui sono fatta vive l’esperienza della dualità in un corpo fisico per comprendere di essere parte di un unico divino. Siamo un mondo di bambini che si sentono abbandonati e cercano fuori di loro genitori amorevoli che se ne prendano cura, che li abbraccino, che li coccolino, che risolvi i problemi per loro, ma se fosse invece importante che questi bambini diventino grandi e loro stessi diventino genitori e si prendano cura di se stessi?
Amarsi profondamente significa divenire genitori di se stessi, significa smettere di vedere il buono e il cattivo, significa saper accogliere ogni aspetto con amorevolezza.
E allora se quella sofferenza mia, tua, nostra fosse accolta senza giudizio, senza se e senza ma?
E come posso pretendere che altri bambini risolvino i miei conflitti?
Come posso pretendere di sanare l’umanità, di far cessare le guerre se quella guerra, quel conflitto vive dentro di me?
Come posso pretendere che l’umanità scelga la pace quando c’è così tanta separazione e allontanamento dal sentirsi un’unica coscienza?
E allora cosa posso fare?
Come posso fare almeno per me stessa?
E allora comprendo con difficoltà che posso solo stare con ciò che vivo, che sto sperimentando, con questo dolore e disagio così profondo fino ad accorgermi che nessuno può aiutarmi, perché fuori ognuno sta vivendo lo stesso in modo diverso più o meno consapevole, più o meno intenso, e osservo che chi sono io per dire che sia più o meno…
E vado ancora più in profondità nel disagio, nella sensazione di separazione fino a scegliere di crescere, di accogliermi e di accogliere la possibilità di amarmi senza giudizio anche in questa forma, senza scappare, stando lì, e mentre accolgo il disagio… entro sempre più in profondità, divento grande, divento il genitore di me stessa e osservo ogni giorno sempre di più che posso sentirmi parte di una coscienza unica, che sta facendo esperienza di separazione per ritrovarsi, per tornare a sentirsi a casa, nella gratitudine di esistere e di avere questa immensa occasione di sperimentarsi nella dualità per conoscersi.”
Grazie per accogliere
Cinzia